Cosa vedere a Sant’Elena Sannita

 

Tranquillo borgo risalente al medioevo, Sant’Elena Sannita si trova a 800 metri di quota, nella dorsale appenninica molisana. Circondato da una meravigliosa e rigogliosa natura, le sue antiche strade, propongono un percorso che rapisce il visitatore. Infatti, tanto il patrimonio architettonico, quanto quello storico, folcloristico e culturale, è rimasto, praticamente intatto.

Abitato da poco più di duecento anime, il suo borgo storico, offre, quindi, la possibilità di immergersi in realtà oramai dimenticate e lontane anni luce dallo stress delle metropoli.

Vi sono, quindi, varie cose che meritano di essere visitate come, per esempio, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, un magnifico esempio risalente al periodo feudale e che conserva al suo interno opere di Mario De Tollis. Inoltre, nella cripta che si trova nella parte sottostante l’altare maggiore, sono preziosamente conservate delle reliquie appartenenti a San Francesco.

Altro edificio religioso di rilevante importanza è la Chiesa di San Michele Arcangelo. Attualmente chiesa parrocchiale, è una struttura risalente al Seicento. Danneggiata da un catastrofico terremoto nella seconda metà dell’ottocento, subì, nel tempo vari restauri e ricostruzioni. Di gran pregio, sono i gruppi scultorei dedicati a Santa Filomena. In quello che in passato era probabilmente un cimitero, sorge la Cappella edificio religioso posto proprio nelle immediate vicinanze della chiesa dedicata al culto di San Michele Arcangelo. Al suo interno, sono conservate opere del secolo XVI.

Altra testimonianza della profonda religiosità degli abitanti di Sant’Elena, è la Chiesa dedicata ai santissimi Cosma e Damiano. Posta a circa mille metri dal centro, l’antica chiesa, è stata sostituita nel 1987 da quella attuale.

Realizzato, invece, nel secolo XV, il Palazzo Baronale, si trova al centro della parte più antica di Sant’Elena Sannita.

Nel visitare questo incantevole borgo, una sorta di tappa per onorare chi si è sacrificato per la patria, è data dal Monumento ai Caduti delle guerre mondiali, il quale si erge in piazza Trento e Trieste, non molto distante dalla Casa Comunale.

Altra perla architettonica generosamente offerta da Sant’Elena Sannita, è la splendida fontana dell’Ortapiana. Realizzata nel settecento, ha rappresentato, in passato, il luogo principale ove l’intera comunità si incontrava.

Il Calvario, posto all’imbocco della stradina che conduce al camposanto, è un’opera molto antica che venne ristrutturata quando vennero festeggiati i cento anni da quando si passò dall’originale nome di Cameli in quello di Sant’Elena Sannita. In quella occasione, le antiche tele ad opera di don Domenico Prezioso, vennero sostituite da quelle realizzate dall’artista santelenese Carmine Mario Muliere,

Di Carmine Mario Muliere sono altre opere presenti nel borgo una delle quali è una statua blonzea dedicata all’arrotino (figura originaria proprio di Sant’Elena Sannita) che spicca sul belvedere ed è ormai un’immagine simbolo del paese. In precedenza, nel 1971, ha realizzato le due grandi tele ai lati dell'altare della Chiesa dell'Addolorata e successivamente ne ha disegnato anche il pavimento

 

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